Ho scelto questo titolo un po' strano perchè sento il fascino del Grande Viaggiatore, ma ahimè... sono un turista.
Marco Polo era un Grande Viaggiatore. Lo era Leif Eiriksson, il vichingo che scoprì l'America, e lo furono i grandi esploratori che riempirono gli spazi bianchi delle carte geografiche.
Un vero Viaggiatore era Bruce Chatwin, che viaggiava con mezzi di fortuna, mescolandosi alla gente, osservandola e lasciandoci libri indimenticabili.
Oggi viaggiano soprattutto i turisti, quelli dei voli charter e del "tutto compreso". I peggiori portano con sé la propria visione del mondo che si può intuire dai classici commenti ("loro sono diversi", o "loro non arriveranno mai al nostro livello") e vedendo come si sentano benefattori dell'umanità distribuendo monetine ai bambini.
Incontrarli in viaggio è un doloroso fastidio, purtroppo frequente.
Non voglio confondermi con costoro e so che i visti che ho accumulato sui passaporti non bastano a distinguermi.
Spero però che si mantenga intatto in me il bisogno di conoscere, lo stupore per le meraviglie del mondo e la comprensione per la gente.
Con un guizzo di orgoglio oso definirmi un Turista ma con la T maiuscola. E quando rivedo i visti sui miei passaporti, o tento di sistemare montagne di diapositive, o ricordo le emozioni che mi diedero luoghi e persone, sento che un giorno chissà potrei perfino diventare un Grande Turista
Ed ecco intanto qualche galleria di foto
La vita è un viaggio, chi viaggia vive due volte (Omar Khayyam)